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Quali danni può provocare la processionaria del pino ?

La processionaria del pino è pericolosa non solo per gli alberi ma ,soprattutto per la salute dell’uomo che disgraziatamente vi entra in contatto.
Imparare quindi a riconoscerla e a starne alla larga è molto importante.
Le larve defogliatrici della processionaria del pino attaccano principalmente gli alberi di pino, ma anche larici o abeti, formando inconfondibili e voluminosi nidi.
Misurano circa 30-40 mm allo stadio adulto, sono pelose, con la testa di color nero e il corpo grigiastro sul dorso, con sfumature ocracee sul ventre.
Il dorso presenta un folto manto di peli rosso-brunastri che fanno assumere alla larva una colorazione rossastro-rugginosa.
Le farfalle adulte della processionaria, hanno un’apertura alare di circa 30/40 mm e sono di colore grigiastro.
Presentano striature trasversali brunastre, simili alla corteccia delle piante che attaccano e sulle quali si mimetizzano molto bene.
Costruiscono i loro nidi solitamente, sulla punta degli alberi, o in intersezioni di rami laterali.
Da lì escono all’inizio della primavera, iniziando a nutrirsi delle foglie.
A fine maggio sono mature e scendono dalle piante lungo il tronco, muovendosi in tipiche processioni e si spostano sul terreno dove si interrano a qualche cm di profondità.
A inizio estate si trasformano in farfalle fino a tutto il mese di luglio, in questo periodo, inizia l’accoppiamento e la fase di deposizione delle uova.
Alla fine dell’estate, con l’avvicinarsi del periodo freddo, iniziano a costruire dei nidi più compatti per superare l’inverno fino a primavera.
La processionaria del pino produce maggiormente danni quando si trova allo stadio larvale.
Le larve giovani attaccano le foglie, che sono ad aghi, lasciando dopo il loro attacco solo il filo corrispondente alla nervatura centrale dell’ago del pino.
In seguito questo necrotizza e dissecca e viene utilizzato dalle larve per rinforzare il nido.
Le larve adulte sono ancora più dannose in quanto mangiano completamente le foglie, con tutti gli aghi.
Possono provocare effetti disastrosi se l’attacco è massiccio, inoltre se dura negli anni, il destino dell’albero è il disseccamento totale, e quindi la morte.
Per quando riguarda i danni che possono provocare all’uomo è bene sapere che i peli che ricoprono la parte superiore della larva,
sono altamente urticanti poiché contengono istamina, una sostanza molto velenosa.
Vengono rilasciati dalle larve stesse come difesa, in genere si distaccano sotto l’azione del vento, oppure possono cadere dai nidi.
Le reazioni sull’uomo sono diverse a seconda dell’entità e della zona colpita, in caso di:
– Contatto con la pelle, può provocare un’eruzione cutanea.
– Inalazione, può provocare un’irritazione delle vie respiratorie.
– Ingestione, può provocare un’infiammazione delle mucose e dell’intestino.
– Contatto con gli occhi, può provocare congiuntivite.
È fortemente sconsigliato usare metodi fai da te, meglio rivolgersi a esperti.
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